Sono ormai 5 mesi che ho avuto il piacere di partecipare al laboratorio Human Beings (nell’ambito del progetto Theatre TRAILS), iniziato nel novembre 2023 e ora in programma di tornare per partecipare alla mia terza performance della parte finale.
Un luogo che mi ha dato molto di più di quanto avrei mai potuto immaginare, dall’incontro con le persone più stimolanti, tra cui ora annovero alcuni dei miei amici più cari, fino all’amore per le arti performative. Tuttavia, per quanto mi piacerebbe dire che mi ha incantato la prima volta che sono entrata in questa stanza, così come lo fa ora, sarebbe una bugia.
A dire il vero, era proprio il contrario, ero spaventata fino alle ossa, ma non per le persone né per le pratiche, bensì per il lato di me che fino ad allora non avevo scoperto.
Al punto che all’inizio sono arrivata più volte davanti alla porta d’ingresso e ho dovuto fare marcia indietro per tornare a casa. Tuttavia, ora che mi guardo indietro, sono così contenta di aver continuato, perché mi sono presto resa conto che era tutto nella mia testa e, una volta che mi sono esibita di fronte alla gente, ho trovato questa sorta di calma e di vuoto, che fino a quel momento avevo sentito solo nella scrittura. Per quanto sia stato un viaggio personale anche per me, la parte di Human Beings che mi ha più legato è stata molto più grande di me: l’arte dell’ascolto e la bellezza di stare nel momento presente. A mio parere, invece di essere una fuga dalla realtà per qualche ora, ha permesso a persone di tutto il mondo con storie di ogni tipo, piene di dolore, rabbia, bellezza e soprattutto coraggio, di riunirsi in un luogo di accettazione.
Inoltre, la varietà di modi di raccontare le proprie storie mi ha aperto gli occhi in molti modi e mi ha fatto capire che spesso il nostro corpo è in grado di raccontare ciò che le nostre parole non possono.
Tutto questo, però, può essere ottenuto solo grazie alla costante precisione e concentrazione con cui Danilo, Anna e Jhans hanno lavorato ininterrottamente, sia nei diversi spettacoli che nelle prove settimanali. Mi ha sempre stupito l’uguale importanza data a ogni singola parola pronunciata, sia essa wolof, inglese, francese o italiana.
In conclusione, posso dire con assoluta certezza che Human Beings ha completamente superato il pensiero di fare solo teatro, ma ha piuttosto creato una comunità di fiducia costruita su storie che mi hanno lasciato un’impronta così significativa a distanza di settimane e mesi.